Rolando Hettner 26-10-1905 / 7-1-1978

1905 Rolando Hettner nasce il 26 ottobre a Firenze da madre francese, Jeanne Thibert e padre tedesco, il pittore Otto Hettner (per i suoi dati biografici si veda Thieme-Becker). Dizionario di artisti e pittori, I edizione, Lipsia 1939.

1913 Otto Hettner torna a Dresda con tutta la famiglia e insegna all'Accademia di Belle Arti.

1920-1924 Rolando Hettner frequenta la Scuola d'Arte Statale di Ceramica di Landshut.

1929-1931 Frequenta l'Accademia d'Arte Statale di Dusseldorf, allievo dei professori Werner Heuser, Heinrich Campendonk e del padre Otto Hettner.

1931-1933 Accademia di Dresda e' Meisterschuler ( assistente interno ) di Otto Dix, con studio presso l'Accademia.

1933 Dopo l'avvento al potere dei nazisti, contemporaneamente a Dix viene espulso dall'Accademia di Dresda.

1934 Il 3 luglio nasce il figlio Floriano.

1933-1936 Compie viaggi di studio e di lavoro all'estero, soprattutto in Italia.

1936 In maggio gli viene ufficialmente comunicata l'interdizione a dipingere ed esporre in Germania con la motivazione: "per non idoneita'  a rappresentare e a promuovere responsabilmente la cultura tedesca di fronte al popolo e al Reich". Il motivo di tale interdizione e' che la moglie, Marfried Salomon, e' di "razza ebrea"; da lei, senza mai comunicarlo alle autorita' , divorziera'  nel 1937.

1937-1943 Ritorna definitivamente in Italia e si stabilisce a Milano, integrandosi in quell'ambiente artistico e tenendo mostre personali e collettive. (Per ulteriori informazioni si veda Klaus Voigt, Il rifugio precario. Gli esuli in Italia dal 1933 al 1945, La Nuova Italia, Firenze, 1993.)

1939 Pubblicazione di Erich Baumbach, Der Maler Roland Hettner - Le Peintre Roland Hettner, Edizioni Campografico, Milano.

1940 Il suo lavoro viene recensito da E. Baumbach e illustrato su "Corrente" nei numeri del 31 marzo e del 30 aprile.

1943 In luglio consegna all'editore Bianchi Giovini le illustrazioni del libro Mùnchhausen. Una storia in arabeschi di Carlo Immermann, pubblicato poi nel marzo 1945.

1943-1945 Dopo l'8 settembre si trasferisce a Roma, dove riprende a lavorare in clandestinità. Dopo la liberazione della citta'  collabora con illustrazioni e disegni ai primi fogli culturali romani "Folla" e "Il Cosmopolita", espone qualche opera alla Galleria Margherita, e insegna arte applicata in un ospedale militare alleato.

1945-1946 Alla fine della guerra rientra a Milano nel suo studio devastato di via Rugabella. Con i suoi disegni collabora al "Politecnico" di Elio Vittoriani (nn. 24-25-26-27-28, Milano 1946). Si sposa in seconde nozze con Giuseppina Repuzzi.

1947-1952 Si dedica in particolare alla ceramica, in un antico mulino sul lago di Como, eccellendo in tale attivita' . Nel 1951 vince la medaglia d'oro alla XI Triennale.

1953-1958 Rientra a Milano, continuando l'attivita'  di ceramista e raggiungendo fama e prestigio internazionali (si vedano, fra l'altro, i numeri di "Domus" di maggio 1950, ottobre 1951, febbraio e marzo 1953, novembre 1954, aprile 1956, ecc.). Espone in numerose mostre personali e collettive in Europa e Stati Uniti, e vince diversi premi.

1956 Ottiene la cittadinanza italiana.

1958 Lascia definitivamente la ceramica e torna alla pittura, alternandola con approfondite esperienze didattiche (Scuola media sperimentale di Oulx-Torino, Umanitaria di Milano, Istituto d'Arte di Cantu'), esperienze che producono numerose pubblicazioni di articoli e testi sulla didattica delle materie artistiche.

1959-1964 In questi anni redige una rubrica personale, Consigli di Hettner, sulla rivista "La Ceramica" di Milano.

1964 Pubblica, insieme con Carlo Perucci, Mi esprimo con l'arte, guida all'educazione artistica per la scuola media, presso l'editore Le Monnier di Firenze.

1967 Lascia definitivamente Milano per stabilirsi nell'antica Cascina Noce di Vario d'Adda (Milano). Rinuncia definitivamente a qualsiasi altra attivita'  per dedicarsi esclusivamente alla pittura.

1976 Esce dalla Cascina Noce con due mostre: di grafica, in gennaio, all'Agrifoglio di Milano; di grafica e pittura, in ottobre, all'Arengario di Milano.

1978 Il 7 gennaio si spegne nella sua cascina-studio di Vaprio d'Adda. La maggior parte delle sue opere e' tutt'ora custodita dal figlio Floriano.